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Franziska

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Per un mattino che muore, solo, tra nebbie consortili, 

mentre raggi di sole corrono, allegri, nei cortili,

t'ho amata, Franziska.

 

Per chi avendo da bere, continua ad aver sete.

Per chi vien massacrato a colpi di machete.

 

Per chi è assassinato sotto gli occhi di chi l’ama,

t'ho amata, Franziska.

 

Per chi ha buchi vuoti nelle sue tasche, nelle sue orbite incavate.

Per chi è odiato.

Per la vecchia che non cammina, e cade tra le risate.

 

Per chi, stralunato, abbraccia un cavallo caduto,

t'ho amata Franziska.

 

Per la rosa sbranata dal cane arrabbiato.

Per il bicchiere che tiene in pugno l'alcolizzato.

 

Per chi, sfortunato, vive vacillante,

mentre nessun amore umano lo sostiene,

come ha fatto coi bracci della croce Simone di Cirene,

t'ho amata, Franziska.

 

Per chi vede il mondo come un carcere, ma si sente innocente.

Per un Dio uscito dalla tomba senza fare niente.

 

Per tutti gli stagisti trattati a calci nel sedere.

Per l'erba falciata, addormentata in un prato,

che non ti riesce più a vedere,

t'ho amata, Franziska.

 

[Versi Introversi, 2008]

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